Lo Sport. Emozioni e Passioni
Scegliere di far parte di questa collaborazione con TCL per me significa aderire ad uno spazio di condivisione e scambio che, attraverso l’interazione con voi, vuole offrire ad ognuno spunti di riflessione in ottica di continuo accrescimento. Scriverò di ciò̀ che sento, di ciò̀ di cui faccio esperienza e dei saperi che ritengo utile poter condividere, sperando che anche tu abbia piacere di portare il tuo pensiero nei commenti. Per questo ho deciso di partire dalle emozioni.
Comprendere le emozioni e la loro preziosa interazione con i vissuti attira da sempre il mio interesse. L’emozione, prima come qualità̀ intima da poter esprimere e in seguito volano per lavorare nella relazione, è diventata protagonista anche nei miei vissuti lavorativi, permettendomi così di trasformare in lavoro le mie passioni. Come molti l’approccio allo sport per me nasce prestissimo, sin dai 5 anni, ed attraverso l’arte coreutica è diventato dapprima una scuola di vita, poi un lavoro artistico ed oggi un prezioso strumento per essere docente, psicologa nello sport e formatrice. Ancora oggi, nel ricevere un’inattesa telefonata dalla mia prima insegnate di danza Lina Passione, nell’essere coinvolta in una cena della classe III^ media con i compagni dell’Accademia Teatro alla Scala, nell’incontro con ex allieve che sentono gli insegnamenti come parte importante del loro essere donna, beh io mi emoziono e torna in me, forte e chiara, la sensazione di qualche cosa che non ha avuto termine ma che al contrario continua ad alimentarmi ed incuriosirmi. Chissà se è capitato o capita anche a te di voler tenere stretto quell’irrefrenabile desiderio di dare il meglio di te lasciando che le sensazioni ti guidino?! Questo è il potere delle emozioni.Th
Ti sei chiesto da dove vengano? Come si possano conoscere? Imparare a gestire? Hai già sentito parlare di alfabetizzazione emotiva? Da dove si parte per comprendere meglio?
Proviamo a partire da un assunto che spero possa accompagnare tante prospettive: mente e corpo sono un tutt’uno. Mi riferisco al corpo vivo, organico e attivo per mezzo dell’azione e del movimento: un corpo che agisce, pensa e sente entrando in relazione con altri corpi. Un corpo quindi in perenne trasformazione, per mezzo della relazione con l’ambiente, fisico e sociale. Foucault, uno dei maggiori esponenti della visione costruttivista del corpo, (Le opere dove questo tema assume maggiore centralità sono: Naissance de la Clinique (1963), Surveiller et punir (1975) e Histoire de la sexualité (1976) ), ci aiuta a ricordare che il corpo deve essere oggetto di studi psicologici tanto quanto la mente. L’individuo deve essere concepito come Unicum, cioè unità indissolubile mente-corpo-relazione, che peraltro sono in rapporto di interdipendenza. Numerosi studi dimostrano che il Sistema Nervoso, il Sistema Endocrino e il Sistema Immunitario sono in rapporto di stretta interdipendenza e in perenne comunicazione. La regia di questa comunicazione è condotta dalle emozioni, presenti e agenti tanto nella mente quanto nel corpo appunto. Alla luce di ciò, considerando che dal cervello dipendono tutte le operazioni mentali, normali e patologiche (Kandel, 2006), pochi restano i dubbi sull’unità bio-psichica dell’individuo e sulla matrice squisitamente relazionale dello stesso. Per questo motivo non possiamo indagare il corpo a prescindere da noi stessi, perché lo abitiamo e, al tempo stesso, abitano in lui moti fisici di sangue, ossa, organi, che non si esauriscono nella loro descrizione fisiologica ma che creano rimandi e intrecci con la nostra esperienza emozionale e psichica. Ogni percorso di ottimizzazione deve allora passare attraverso la massima consapevolezza di ciò che accade all’interno del proprio corpo, sapendo utilizzare saggiamente i segnali che da esso provengono per la costruzione dello stato mentale ottimale? Tu come hai scelto di attivare il tuo percorso di ottimizzazione?
Una delle strade percorribili è di avvicinarsi alla Psicologia dello Sport che, nella sua definizione classica, è un ampio ramo della psicologia dove confluiscono diverse dottrine (psicologia, medicina, psichiatria, sociologia, pedagogia, filosofia, igiene, educazione fisica, scienze motorie, coaching, riabilitazione, ecc.) ed è pertanto un argomento di competenza multi - disciplinare aperto al contributo che ciascuno può portare sulla base della propria preparazione specifica. Lo psicologo dello sport non lavora quindi con la patologia, ma la sua esperienza clinica è ciò che gli permette di riconoscere e ottimizzare le risorse personali dell’atleta, dell’istruttore, dei componenti della società sportiva o dell’azienda – insomma della persona.
Daniel Goleman suggerisce: “L’Arte delle relazioni richiede la maturazione di due abilità emotive: autocontrollo ed empatia”. Sarei felice di riflettere insieme, partendo dalle tue uniche ed irripetibili esperienze, riferendoci a questi primi spunti, con l’obiettivo di stare in relazione, per dare nuova forma e consapevolezza al percorso di costante trasformazione e scoperta che la vita ci offre.
Melissa Balbo


